Arrangiadì
​
In Sardegna “arrangiadì “ significa tante cose e non sempre positive. Dipende dal tono con cui lo si pronuncia e dal contesto in cui lo si pone. In alcun modo muterò il suo profondo significato, quindi ognuno lo interpreti come crede. Noi viviamo l'arte di arrangiarsi in una maniera positiva, lontano da accezioni negative. Arrangiadì è quello che ci siamo sentiti dire quando molti di noi hanno deciso di dedicare la propria vita all'arte. Nel nostro caso all'arte di strada.
Il mestiere dell'artista di strada non ha un percorso che viene insegnato a scuola e non ha un sentiero segnato dai passi della carriera altrui. Comincia proprio con il doversi arrangiare.
Doversi arrangiare per inseguire un sogno che tante volte è sfumato perché in continuo mutamento. Un'arte che insegna lentamente a farsi largo in una giungla sconosciuta. Si impara passo dopo passo a stendere il proprio filo creando una via in continuo equilibrio tra successo e fracasso, denaro e povertà, momenti di ispirazione memorabile e altri di grigiore profondo, mantenendo sempre la mano ferma su quel filo che poco a poco si srotola e ogni tanto dondola. Ci si volta e si guarda con emozione e tenerezza il punto da cui si è partiti. C'è sempre qualcosa che ha fatto “click” nella nostra testa, facendo scattare il sogno. E' il nodo da cui parte quel filo. Davanti invece, all'orizzonte, c'è un puntino che, come dei funamboli, non perdiamo mai di vista. Ci attrae più di ogni altra cosa e nonostante il vuoto, le paure e l'incertezza, andiamo decisi in quella direzione. Quel puntino è la nostra libertà.
Mirko Ariu