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Quest'estate ho ricevuto la telefonata di un amico. Abbiamo parlato un po' di tutto, analizzando quest'anno stranissimo, quest'esperienza epocale. Abbiamo riso tanto e ci siamo preoccupati per il nostro lavoro, per la nostra libertà e per il nostro futuro. Tra tutti i discorsi è arrivata la domanda: e Sa Ruga quest'anno lo fate?

Bum! Pugno nello stomaco. E come si fa a fare Sa Ruga in questa situazione?

Stampace piena di gente, spettacoli sparsi per tutto il quartiere, gente che non smette di ridere e abbracciarsi durante tre giorni ...magici.

Quindi? Non lo fate?!! Dice lui. Peccato, davvero peccato, la città ha bisogno di quel festival, ora più che mai.

Ci salutiamo e prima di chiudere mi dice: oh comunque se lo fate deu ci seu !

Mi rimane in testa:

DEU CI SEU

Io ci sono. Conta su di me. Non ti deluderò.

E' chiaro, Sa Ruga vuole esserci, noi vogliamo fare il festival e il pubblico aspetta Sa Ruga.

Abbiamo cominciato a chiamare gli amici, i volontari, i tecnici, gli amici artisti e tutte le telefonate finivano con

“Deu ci seu!”.

É così che è nato il titolo di questa settima edizione. Dalla forza di chi ci da forza.

Dalla consapevolezza di chi ci da fiducia.

L'energia è cresciuta ogni volta che uno di noi diceva deu ci seu.

E continua a crescere ogni volta che ognuno di voi, pur sapendo di dover ridere dietro una mascherina, di non poter stare vicini come vorremmo e di potersi abbracciare solo con gli occhi, dirà: DEU CI SEU !

Nosu ci seusu

Sa Ruga

immagine artisti2.png

DANCING MARABU'

DUO MASAWA

CIRCUS FOLLIES

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